Hashtag: origine sviluppi ed utilizzi del cancelletto di tendenza, ormai pane quotidiano di tutti i consumatori dei social.
Ma chi ha inventato # con l’utilizzo di raggruppare gli argomenti? Come è avvenuta la sua evoluzione nell’ambito dei social?
Hashtag: origine sviluppi ed utilizzi del cancelletto di tendenza, l’ideatore
L’hashtag ovvero il tag # utilizzato per unire vari temi in solo gruppo, ampiamente utilizzato nei social network, è nato nel 2007 dall’idea di Chris Messina.
Messina, sviluppatore, e tech evangelist , ebbe la brillante idea di trovare qualcosa che raggruppasse tutti i tweet di uno stesso argomento, in modo da rendere più semplice la ricerca sul social network.
Il racconto di Messina
“Nel 2006 nacque Twitter, e un anno prima l’iPhone. I primi utenti di Twitter pubblicavano i loro aggiornamenti tramite Sms, da cui deriva il classico limite dei 140 caratteri per post. Tanti utenti esprimevano il bisogno di utilizzare Twitter in modo più rilevante, ma le proposte si aggiravano per lo più attorno alla creazione di farraginosi gruppi in stile forum.
Io avevo capito che Twitter stava diventando un fenomeno mobile, e realizzai che il modo più semplice per etichettare singoli tweet poteva essere l’aggiunta di un tag con il simbolo del cancelletto (#).
Perché proprio questo simbolo? Perché la maggior parte dei telefoni, all’epoca, aveva ancora le tastiere numeriche di plastica, con due tasti che venivano utilizzati di rado: * e #. Nelle chat su internet (IRC), i nomi dei canali avevano il cancelletto come prefisso, quindi mi sembrò una buona idea fondere queste due idee. Da qui nacque la mia proposta originale di chiamare gli hashtag “tag channels”.
Di contro al compito ingrato di amministrare un forum, gli hashtag erano democratici ed effimeri. Chiunque poteva partecipare, e non serviva avere il permesso di alcun admin. Non implicavano nemmeno chissà quale cambiamento di abitudini: bastava semplicemente postare il tweet aggiungendo il tag con il simbolo del cancelletto, e altri avrebbero fatto lo stesso o si sarebbero uniti alla conversazione”.
Conclude : “Fu un’idea incredibilmente semplice che ben si sposò con la tecnologia dell’epoca. Ovviamente, la vera sfida fu convincere tutti a seguire il mio esempio e a fare quello che facevo io – ma questa è un’altra storia.“
Quest’idea prese piede, e così oggi possiamo categorizzare i messaggi, in modo da ottenere molte più informazioni dalla ricerca di un argomento.
Inoltre, in questo modo possiamo far giungere un nostro messaggio o post, a un gruppo più vasto, interessato a quell’argomento.
L’evoluzione sui social: origine hashtag
#hashtag
Hashtag, parola inglese coniata dai termini “hash” cioè cancelletto, e “tag” ovvero etichetta, è alla portata di tutti nell’utilizzo dei social media.
Questo, nato con Twitter si è evoluto in tutti i social network, diventando un elemento importantissimo per la ricerca e pubblicazione.
Attraverso l’hashtag si possono trovare informazioni, post, video, foto di tantissime cose, luoghi, eventi, cibi, argomenti di politica, d’intrattenimento, di moda, di tutto in pratica.
La sua evoluzione ha portato utilizzi specifici in base al social che viene consultato.
Su Twitter l’hashtag è nato e oggi super impiegato, casa natale dell’ # e delle informazioni rapide.
Origine hashtag e Twitter
Di fatto l’hashtag su questo social viene utilizzato per trovare in fretta informazioni su un argomento.
In pochissimo tempo, il volatile social ci mostra le tendenze del giorno, gli avvenimenti più importanti in ogni parte del mondo, con testi ridotti ma contenuti solidi.
Su Instagram gli hashtag sono utilizzatissimi, ormai la home, le ricerche, luoghi, tutto è suddiviso in hashtag.
Su questo social e su Twitter è possibile utilizzare più hashtag in modo da creare una concatenazione di argomenti mirati, aumentare la visibilità e quindi anche i like.
Instagram il social d’eccezione delle immagini, si basa molto sui hashtag tanto che molte persone, erroneamente pensano sia nato con questo social.
Su Facebook funziona in maniera differente, la ricerca attraverso gli hashtag mostra solo alcuni risultati, in ordine di importanza.
Dunque il senso di viralità collegato a l’hashtag va perdendosi, perché qui verranno mostrati solo i post dei nostri amici, degli amici dei nostri amici e delle pagine business.